Disturbi alimentari

Disturbi alimentari? Quali e quanti sono? Come riuscire a distinguerli e riconoscerli?

Per la prima volta ti guardi allo specchio con occhi diversi: non ti piaci più, non vai più bene. Da quel giorno l’unico tuoi pensiero diventa quello di perdere peso, di dimagrire, come se tutto il resto delle cose andasse in secondo piano: studio, lavoro, progetti, amicizie, vita sociale. E scopri che mangiando meno, scegliendo i cibi meno calorici o digiunando proprio diventa facile assecondare il tuo desiderio. E scopri che è ancora più facile se dopo mangiato inizi a vomitare. Peccato però che non ti rendi conto che facendo così entri in un vortice infernale, in un tunnel nero per molti devastante e per alcuni, purtroppo, senza uscita.

Che abbia la forme dell’ anoressia, della bulimia, del vomiting… è secondario: quello che è certo è che si tratta di un disturbo alimentare, di una bestia nera da sconfiggere grazie all’aiuto di professionisti del settore. Rivolgersi ad uno psicoterapeuta è il primo passo da fare per ritornare a vivere e consiglio fortemente ai familiari di chi cade in questa trappola di chiedere quanto prima un intervento professionale.

Ne parlo su Youtube.

Leggi anche i miei articoli sull’argomento: Mente e cibo: un binomio dai tanti volti, Corpi allo specchio,Mia figlia ha un disturbo alimentare?La prova bikini

Ilaria Artusi
L'autrice: Ilaria Artusi
Psicologa e psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Breve Strategica, training autogeno ed autoipnosi. Svolgo attività di consulenza clinica, sostegno psicologico e psicoterapia rivolta al singolo, alla coppia e alla famiglia. Tengo cicli di incontri di divulgazione psicologica rivolti a un pubblico di non specialisti.

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