Partorire naturalmente


Partorire naturalmente: il coraggio di affrontare questa bellissima esperienza.

Mi ero promessa che avrei scritto un articolo sul parto ‘naturale’ se avessi avuto la fortuna e il coraggio di provare questa esperienza. Così, passati due mesi da questo evento unico e straordinario, voglio mantenere quanto promesso; e voglio farlo perché credo che ci sia bisogno di restituire al ‘parto’ la sua naturalità e la sua spontaneità. Grazie alla dott.ssa Mazzetti ho potuto vivere la mia gravidanza con estrema serenità e tranquillità, cosa che ritengo essere fondamentale per arrivare al giorno della nascita con meno ansia e paure possibile, per quanto queste siano assolutamente normali per tutte le future neo-mamme. Paura che possa accadere qualcosa durante il parto che comprometta la salute del bambino e la propria, l’ansia di non sapere che cosa ci aspetta, il timore di non essere in grado di affrontare questo fatidico giorno… insomma ogni donna si trova a provare queste emozioni e ogni donna deve trovare il coraggio di affrontarle, perché di coraggio si tratta. Ora che l’ho vissuto non posso certo dire che il parto sia una cosa semplice, che non ci siano momenti in cui possiamo sentire di non farcela, che vorremmo scappare o essere portate in sala operatoria per un veloce taglio cesario, ma posso anche dire che partorire naturalmente e per di più senza epidurale è un’esperienza veramente unica. Sì, perché purtroppo oggi la paura più grande che sembra invadere le donne che si trovano a dover affrontare un parto non sono tanto le paure suddette che, ripeto, sono assolutamente normali, quanto una paura incredibile di provare dolore, un dolore sconosciuto dal quale tante donne vogliono scappare. E oggi è possibile farlo con una semplice puntura che va ad alleviare quelli che sono i momenti più duri del travaglio. Ma è anche vero – questa è la mia personalissima opinione – che così come toglie il dolore, l’epidurale toglie anche la bellezza e la straordinarietà di dare alla luce un bambino con tutte le nostre forze, forze che ognuna di noi ha ma che sfortunatamente troppo spesso dimentica di avere. Non voglio certo dire che chi decide di ricorrere all’epidurale non sia una donna coraggiosa: credo che solo il fatto di decidere di mettere al mondo un figlio, attraversando i lunghi nove mesi di gravidanza – con tutto quello che comporta – e gli anni a venire, sia una grande prova di coraggio; dico solo che partorire senza nessun aiuto esterno, se non quello fondamentale dei propri compagni e dell’equipe medica, fa iniziare questo straordinario cammino con una marcia in più, con la sensazione profonda di poter affrontare qualsiasi altra cosa senza più nessuna paura, o quanto meno con molta più forza e determinazione. Ecco perché vorrei consigliare a tutte le donne che stanno per vivere l’esperienza del parto di farlo naturalmente, senza alcun aiuto ulteriore, a meno che non vi siano le condizioni per farlo. E’ chiaro che là dove vi sono problematiche importanti o eventuali rischi che potrebbero compromettere la salute del piccolo e della madre è assolutamente necessario ricorrere a qualsiasi intervento per far sì che tutto possa andare per il meglio, ma dove non è necessario ritengo che sia molto più bello vivere il parto contando solo e soltanto su sé stesse. Ho partecipato al corso preparto organizzato dalla ASL di Bibbiena e devo dire che, oltre alle importanti informazioni dateci dalle ostetriche e dalle varie figure presenti, quello che più mi ha colpito e sul quale poi ho iniziato a riflettere profondamente – anche perché io come tutte le altre sono stata messa di fronte alla decisione: epidurale sì epidurale no – è stata questa profonda e comune paura del dolore che tutte avevamo. Paura di fronte alla quale la maggioranza di noi sapeva con certezza assoluta che sarebbe ricorsa all’anestesia: l’idea di fare un parto senza quella ‘puntura’ sembrava per molte una cosa da ‘pazzi’. E allora ho iniziato a domandarmi perché mai oggi le donne, almeno credo la maggior parte di esse, siano così terrorizzate da quello che dovrebbe essere una cosa naturale e che nella storia, di generazione in generazione, la donna ha sempre fatto senza ricorrere a nessun aiuto esterno. Non mi è stato facile trovare risposte ai miei interrogativi e la conclusione alla quale sono arrivata è che forse non esiste un’unica ragione, tanti possono essere i motivi di questa scelta. Uno potrebbe essere il cambiamento del ruolo delle donne nella società: non siamo più abituate a vivere così duramente come le nostre nonne – e dico ‘fortunatamente’ – e quindi il dolore ci spaventa; un altro motivo potrebbe essere la tendenza sempre più marcata a ‘controllare’ tutto, anche le cose più naturali come il parto. Giustamente usiamo l’anestesia quando andiamo dal dentista, quando ci sottoponiamo ad un qualsiasi intervento doloroso, e allora perché non usarla anche per il doloroso travaglio di parto? Domanda legittima, quasi scontata. Ma io ritengo che partorire non può essere paragonato a nessun altro evento: è un’esperienza unica, unica nella sua straordinarietà, nella sua potenza e anche nella sua violenza, che dovrebbe essere vissuto totalmente e pienamente. Ripeto, non mi sento più coraggiosa di altre donne per aver deciso di partorire senza ricorrere all’epidurale; tante volte, soprattutto negli ultimi mesi di gravidanza, ho pensato di farla. Perché dovrei soffrire così tanto quando c’è la possibilità di dare al mondo il mio bambino senza dolore? Poi la risposta che ogni volta mi sono data è che se in natura il parto è doloroso allora il dolore deve avere un suo perché; e dopo aver partorito ho capito: il dolore ti guida in questo difficile processo dal primo all’ultimo momento, fino alla fine, fino a che non vedi il tuo bambino. Dopo finisce tutto, dopo solo e soltanto gioia. Ma prima no: prima i dolori aiutano la dilatazione, e soprattutto aiutano la donna a capire come e quando spingere. Senza poi dimenticare la cosa più importante: a differenza di tutti gli altri dolori, il dolore del parto è un dolore speciale, finalizzato alla cosa più bella del mondo: quella di dare alla luce il tuo bambino, unico motivo per cui la donna riesce a sopportarlo e addirittura a dimenticarlo .
Vorrei concludere augurando a tutte le future mamme di vivere al meglio il proprio parto: che sia naturale o meno, con o senza epidurale, sappiate che state per vivere una delle esperienze più belle della vostra vita.

Ilaria Artusi
L'autrice: Ilaria Artusi
Psicologa e psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Breve Strategica, training autogeno ed autoipnosi. Svolgo attività di consulenza clinica, sostegno psicologico e psicoterapia rivolta al singolo, alla coppia e alla famiglia. Tengo cicli di incontri di divulgazione psicologica rivolti a un pubblico di non specialisti.

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