Senso di colpa

Quel maledetto Senso di colpa, eppure… ognuno è l’artefice del proprio destino.

Sentimento comune a tutte le persone è il sentirsi in colpa; diversamente da altre emozioni – come la paura, la rabbia, il piacere, il dolore –, il ‘senso di colpa’ non esiste in natura e non è provato da nessun altro animale che non sia l’uomo. Questo perché il senso di colpa è figlio delle norme culturali trasmesse dalla società e dalla religione. Il padre della psicoanalisi, Sigmund Freud, sostiene che l’uomo, dovendo vivere in un ambiente sociale, è ‘obbligato’ a reprimere i propri istinti primordiali, la propria natura bestiale, i propri bisogni individuali incompatibili con la vita civile. Il nostro Io ha il difficile ruolo di trovare il giusto equilibrio tra l’espressione della nostra più profonda natura istintiva – che Freud chiama Es – e il nostro giudice interiore – che chiama Super-Io – che ci pone continuamente di fronte alle regole apprese dalla società e dalla religione, trasmesse dai nostri genitori. Il sentimento di colpa sembra nascere proprio da questo nostro giudice interiore, da questa istanza superiore e giudicante: in particolare sembra connesso all’immagine di un ‘Io ideale’ troppo distante dal vero Io: un Io distorto, non realistico, quello a cui si ‘dovrebbe’assomigliare, quello che ‘dovremmo essere’. Il sentirsi in colpa è quindi per l’uomo inevitabile.
Il fatto che il sentimento di colpa nasca dall’interiorizzazione delle regole genitoriali può far pensare, erroneamente, che le persone che purtroppo vivono in uno stato di perenne colpevolezza – sentendosi in colpa per qualsiasi cosa che fanno o non fanno, pensano o non pensano – abbiamo avuto necessariamente genitori rigidi, eccessivamente giudicanti: dei despoti. In realtà non è così. Nel mio lavoro di psicoterapeuta mi trovo spesso ad aiutare persone ad uscire dal loro infernale sentimento di colpevolezza generalizzato, che tuttavia hanno ben poco in comune. Storie personali diverse, infanzie diverse, genitori totalmente diversi nelle modalità educative e comunicative; eppure le accomuna il solito sentire, quel maledetto senso di colpa…
Questo perché è comune a tutti i bambini nascere come un animale, con l’istintiva tendenza animalesca a ricercare il piacere e a evitare il dolore. Quando questo comportamento diventa inaccettabile per un genitore, che quindi punisce tale comportamento – indipendentemente che freni il bambino nei suoi primordiali istinti piacevoli in modo pacato o con modalità violente –, il bambino, sentendo di aver sbagliato e di aver infranto la regola genitoriale, sente di non meritarsi l’amore dei suoi genitori, si ‘sente in colpa’.
Una buona psicoterapia deve aiutare la persona a liberarsi dai suoi sensi di colpa patologici, imparando ad esprimere se stessa fino in fondo: deve insegnare alla persona a far leva sulle proprie risorse, a partire da un’immagine di sé ‘reale’ e non ‘ideale’. In particolare il mio intervento si articola su due fronti: da una parte lavoro per trasformare la ‘colpa’ in ‘responsabilità’ perché, come scriveva Perls, il padre della Gestalt, ‘un individuo sano agisce responsabilmente secondo ciò che è, e non secondo ciò cui dovrebbe assomigliare’; dall’altra lavoro sulla capacità della persona di riscoprire il piacere, in qualsiasi sfera della sua vita, dal momento che, quelle che soffrono di sensi di colpa patologici, sono persone che, nella lotta costante tra piacere e dovere, tendono sempre, per il loro sentimento di colpa, a reprimere il primo in nome del secondo. Così facendo però rimangono prigioniere e vittime dell’immagine ideale di sé, da loro stessi creata. In realtà, come scriveva Nietzsche, ‘tra il senso di colpa e il piacere, vince sempre il piacere’.
Ognuno è l’artefice del proprio destino e l’unico responsabile delle proprie azioni; siamo condannati ad essere liberi di scegliere, prendendoci le inevitabili conseguenze delle nostre decisioni. Tutto il resto non esiste, è solo frutto delle nostre costruzioni mentali.

Ilaria Artusi
L'autrice: Ilaria Artusi
Psicologa e psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia Breve Strategica, training autogeno ed autoipnosi. Svolgo attività di consulenza clinica, sostegno psicologico e psicoterapia rivolta al singolo, alla coppia e alla famiglia. Tengo cicli di incontri di divulgazione psicologica rivolti a un pubblico di non specialisti.

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